Parcella Avvocato
Autore Messaggio Discussione di dario___ (19/05/2007 @ 17:48)
Titolo : Parcella Avvocato
avvocatocesari
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Postato il: 10/02/2008 @ 22:58
La scelta dell'avvocato per la tutela dei diritti derivanti dai sinistri stradali dovrebbe essere sempre seriamente meditata e non dovrebbe mai avvenire a casaccio o fidandosi di richiami o di consigli di persone incontrate per caso.. spesso interessate..   la prassi dell'affidamento casuale o senza verifica di esperienza o dello spessore professionale specie quando si è disorientati e confusi dalla disgrazia è fonte poi spesso di ulteriore vittimizzazione.   E' sempre purtroppo amaro costatare che moltissime persone e vittime si rivolgono alla aifvs dopo essersi già rivolti a professionisti ed essere delusi, confusi o addirittura danneggiati da condotte non certo improntate a spirito di solidarietà o portate avanti non con alta qualità della prestazione professionale o caratterizzate da richieste esose.   Purtroppo intorno al sinistro si è creato un vero e proprio fenomeno di sciacallaggio   garantito dal miraggio del facile guadagno derivante dagli onorari che le assicurazioni pagano per l'assistenza legale.... a volte senza necessità di particolari impegni d'opera intellettuale e professionale per cui basta   accaparrarsi il cliente e mirare solo agli onorari per cercare di arricchirsi... il fenomeno dele truffe in danno alle assicurazioni o di vittime della strada che talvolta riempiono i quotidiani con nomi di avvocati e medici sono il peggiore esempio.   

Anni fa ho dovuto difendere un orfano che aveva perso entrambi i genitori a causa di un incidente stradale il cui avvocato, cui si era affidato su consigli di terzi..,   si era appropriato indebitamente di una parte del risarcimento versata a titolo di acconto dall'impresa di assicurazioni ...
   
Nel suo caso lei si è fidata di un venditore di auto che ha consigliato la moglie avvocato ed è rimasta delusa dell'apporto professionale e della richiesta di onorari senza riprova di quanto pagato dslla impresa di assicurazioni a titolo di spese legali..   
Pensando al fatto che lei è stata convinta ad accettare solo l'offerta del risarcimento del danno posteriore senza informazione sul fatto che l'assicuratore del veicolo che l'ha tamponata potrebbe poi eccepire e sostenere che il danno al rachide cervicale se lo sarebbe potuto causare tamponanando il veicolo che aveva avanti a quindi negare la responsabilità dell'assicurato.. ritengo che di certo il consiglio per il suo consenso alla transazione del danno all'auto non sia stato sufficientemente informato... il nascondere quanto pagato dall'impresa di assicurazioni a titolo di spese legali non è poi di certo una condotta corrispondente a   correttezza...      

Allo stato Luana le consiglio di   affidarsi ad un avvocato esperto e tale da operare con solidarietà quale difensore di vittime sia per gestire al meglio la tutela risarcitoria per il danno alla persona sia per contestare ove possibile le richieste eccessive del precedente avvocato nelle competenti sedi avviando un percorso di mediazione ove praticabile...
Se ritiene potrà quale associata esporre il suo caso alla segreteria nazionale della aifvs mandando copia di tutta la documentazione del caso per richiedere un aiuto.
Avv. Gianmarco Cesari - Aifvs
 
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MARICA
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Postato il: 15/02/2008 @ 10:35
SALVE A TUTTI.
Sono una giovane praticante abilitata al patrocinio, ed ho un problema da sottoporre alla Vostra attenzione, confidando nella Vostra disponibilità ad aiutarmi.
Vi ringrazio in anticipo dell'aiuto!
Circa 2 anno addietro ho subito un incidente stradale con conseguenze fisiche: io e mio fratello (proprietario dell'auto) abbiamo fatto causa all'assicurazione dell'altro conducente che ha negato in sede stragiudiziale il risarcimento x', nonostante tutta la documentazione medica comprovante le mie condizioniaffermva che i danni del veicolo erano talemnte modesti da evidenziare un urto non tale da crearmi tanti problemi.
Abbiamo affidato, dunque, il mandato al mio vecchio dominus: la causa è andata avanti.
Premetto che tutte le spese vive sono state da me anticipate e che io stessa ho provveduto a redigere il ricorso, a studiare la giurisprudenza e dottrina relativa al caso: insomma ho seguito io tutta la pratica. L'avvocato si è limitato a comparire alle udienze leggendo gli schemi che io gli preparavo!!!!!
Il rapporto con il dominus si è deteriorato poichè mi sono accorta che mentre io passavo 5 giorni su 5 udienza in tribunale portando avanti da sola le sue cause, mentre io gli scriv3evo tutti gli atti, lui solo inkassava. Poi ha inizato a trattarmi umanamente molto male, umiliandomi, cercando tutti i modi per scoraggiarmi dall'idea di passare l'esame di abilitazione, di mettere sù un mio studio: addirittura ha iniztao ad essere volgare quando gli ho chisto un pò di tempo per studiare in vista dell'esame.
Insomma un'esperienza molto negativa che purtroppo mi ha segnata molto facendomi dubitare di voler intraprendere questa professione.
Comunque adesso la causa ha la prossima udienza il 03.03.08: mi chiedo cosa devo fare?
Ho pensato che potrei:
1) revocargli il mandato e portare avanti da sola la cuasa: ma in questo caso mi chiedo cosa succederebbe al momento del pagamento delle spese legali.
Lui sicuramente farà una nota spese superesagerata visto che è molto vendicativo.
Se per esempio dovesse liquidare in 2.500,00 euro le spese legali, e poi il Giudice ne liquidasse in sentenza solo 1.000,00 io ci rimetterei i 1.500,00 euro?
E, comunque, mi chiedo se in questo caso, subentrando io stessa nella difesa, dovrei chiedere all'assicurazione di intestare a me l'assegno relativo alle spese legali: in questo caso, però, non potrei rilasciare fattura visto che non ho la partita iva.
Cioè l'assicurazione dovrebbe fare un unico assegno a me per le spese legali e la sorte capitale?
POtrei chiedergli in caso di revoca se è Disponibile a procrastinare il pagamento DELLE SPESE al momento della sentenza: DUBITO PERO' FORTEMENTE CHE ACCETTERA'!!!!
2) LASCIARGLI IL MANDATO E SUBENTRARE IN MANIERA CONGIUNTA IO STESSA NELLA DIFESA MIA PERSONALE E DI MIO FRATELLO per poi lasciare a lui le spese legali solo al momento della definizione della causa. In tale maniera pagherebbe l'assicurazione e non io   e sarei certa che la somma a lui devoluta sarebbe molto più bassa rispetto a quella che lui pretenderebbe da me.
Mi chiedo: posso io subentrare congiuntamente a lui nella mia stessa difesa?
Questo servirebbe a garantire il buon esito dalla controversia visto che continuerei io sola a scrivere gli atti e seguire seriamente la causa (non so selui da solo lo farebbe!!!).
CERTAMENTE FA MALE SAPERE CHE DOVRO' DARE A LUI LE SPESE SU UNA CAUSA CHE HO SEGUITO IO DALL'INIZIO E SU CUI LUI HA FATTO DAVVERO POCHISSIMO.
MA COS'ALTRO POSSO FARE???
vI PREGO VIVAMENTE DI AIUTARMI, HO BISOGNO DEL CONSIGLIO DI UNA PERSONA SERIA!
GRAZIE
MARICA
 
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avvocatocesari
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Postato il: 15/02/2008 @ 15:57
L'esperienza della pratica forense spesso è motivo di profonda delusione anche se in molti casi al contrario si realizza un rapporto umano di stima ed amicizia destinato a durare nel tempo... chi le scrive dopo due anni di pratica in due studi legali, non essendo figlio di avvocato..,   senza mai aver percepito mille lire si è messo in proprio a 25 anni quando era ancora praticante ritenendo che la cosa migliore era aderire al motto "chi fa da sè fa per tre" e facendo tantissimi   sacrifici per realizzare la propria carriera professionale... da allora molti dottoresse e dottori in giurisprudenza hanno fatto pratica presso il mio studio e con chi è divenuto un bravo avvocato si è venuto a creare un solido rapporto di stima, fiducia e continuo appoggio, un legame di grande soddisfazione e motivo d'orgoglio, le auguro pertanto a lei dottoressa di incontrare un bravo maestro che potrà farle vivere la stessa esperienza per poter riconquistare la fiducia in una professione di grande sacrificio e di grande soddisfazione allo stesso tempo, sopratutto morale e personale...
Le consiglio per il suo caso di provvedere tempestivamente alla revoca del mandato che dato il venir meno dei rapporti non ha più senso.. richieda la nota spese da allegare agli atti del processo alla fine della causa.. subentri quindi nel mandato    e preventivamente alla revoca esponga tutti i fatti al Consiglio dell'Ordine competente per richiedere su come regolarsi e richiedendo una convocazione di mediazione avanti ad un consigliere che possa provvedere alla risoluzione del rapporto di assistenza legale formale e non sostanziale nella causa..., lei e suo fratello non siete da considerarsi come una comune cliente dato il rapporto di praticantato e la sua causa deve essere inquadrata nel praticantato stesso che a mio avviso fa venir meno ogni pretesa di onorario...
Ci tenga aggiornati.
Cordialità.
Avv. Gianmarco Cesari - Aifvs   
 
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alex08
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Postato il: 10/03/2008 @ 11:36
ciao dario sono alessio mi trovo quasi nella tua situazione se puoi ho lasciato la mia email scrvimi ciao
 
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