Gap giudiziario
Autore Messaggio Discussione postata il 09/08/2014 @ 14:25
Titolo : Gap giudiziario
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Buongiorno ,   
sono costretto a rivolgermi, come solito in Italia,   ai media piuttosto che alla legge .
Mi chiamo Andrea   Zaffaroni , ho 36 anni ed   Il 15 marzo 2012 intorno alle ore 21.00 la mia vita prese una drastica svolta .   
Con la mia moto percorrevo una strada ai confini del mio paese quando un’auto sorpassa in curva una colonna di macchine invadendo la corsia opposta.   In quella corsia c’ero io.   
Ho ancora davanti gli occhi quei fari   che mi abbagliano, procedono verso di me e poi   buio per 5 secondi …
Mi ritrovo seduto   a terra   ancora con il casco in testa,   lo zainetto dietro le spalle,   il mio respiro pesante appannava la visiera del casco e mi rimbombava nelle orecchie . Il primo pensiero fu di vedere chi   mi avesse investito ma come nei peggiori incubi, anche alzando immediatamente la visiera la vista era anch’essa offuscata.   
Con l’ultimo sprazzo di adrenalina   rimasta cercai di mettere a fuoco la vista nel tentativo di leggere la targa di quell’auto che si allontanava senza dar cenno di volersi   fermare. Cominciai ad urlare come un forsennato e mi tolsi il casco immediatamente mentre i dolori che stavano prepotentemente arrivando, cominciavano ad offuscarmi la mente .   
Nel   frattempo il tutto ed il niente si mischiano nella tua testa … senti l’eco delle urla delle persone che hanno assistito all’incidente , vedi come sei i tuoi occhi montassero una lente fisheye, tutto distorto … le persone che ti si accalcano intorno e dispensano le loro esperienze per poterti aiutare ….   

I primi 10 secondi   era come se fossi   solamente scivolato e non mi fossi fatto niente ma abbassando lo sguardo, il secondo pensiero andò ad un mio amico che poco tempo prima perdette la gamba sinistra dalla coscia in giù ,anch’egli per un incidente in moto …. “ Alessandro   adesso sta bene anche senza gamba “ …mi dissi .   

Non vedevo più la mia gamba sinistra perché l’impatto l’aveva   girata dietro al corpo ma non riuscivo a girarmi per capire l’effettivo danno. Cercai   in tutti i modi di muovermi per rimettere la gamba al suo posto ma abbassando   lo sguardo, un copioso schizzo di sangue mi riempie la faccia:   il manubrio della moto aveva trapassato la coscia danneggiandomi la vena femorale e distruggendo il femore in mille pezzi .
Vedevo il moncherino del   femore che premeva dall’interno per uscire dal mio quadricipite e, cercando con la mano sinistra di non far strappare le carni all’osso frantumato , con la destra   dovetti   cercare di fermare l’emorragia,   infilando un   dito in quello squarcio nella coscia dove il sangue usciva troppo velocemente .
Girando lo sguardo invece notai dei pezzi biancastri sparsi nel terreno dove ero finito e capii che erano i pezzi della mia tibia completamente distrutta , un pezzo di carne che non riconoscevo come gamba era li a terra che impregnava i brandelli di jeans e la rotula che rimaneva appesa fuori dalla sua sede mi impressionò talmente che il ricordo visivo è scomparso e subito lì, alla mia destra la moto poggiata su un fianco, sul ciglio della strada,   completamente piena di sangue.   
Piano piano sentivo   venire meno le forze e la vista sempre più confusa .   Pensai che oramai il   morire era l’unica cosa che stessi   aspettando e che alla fine non era tanto spaventosa,   una sorta di accettazione istantanea .   
I venti minuti successivi ricordo le facce dei miei angeli che, con la paura in corpo, mi hanno dedicato un poco della loro vita . Arrivò poi l’auto medica e con magiche iniezioni   mi spense finalmente pensieri ed i lancinanti dolori .   
Mi ritrovai qualche giorno dopo in un letto di ospedale , intubato e con intorno chi non aspettava altro che il mio risveglio .

Lo scenario:   

Essere umano   con tasso alcolico ai limiti del coma etilico, già pregiudicato qualche mese prima per tasso alcolico fuori legge e che, avendo l’assicurazione della sua auto scaduta , chiese   l’auto ad un amico,   fortunatamente con assicurazione   valida “G*******”,   per mettersi in strada e guidare in stato di ebrezza.   
Le forze dell’ordine quella sera arrivarono nell’immediato perché casualmente e fortunatamente erano a presidiare un posto di blocco nei dintorni e, una volta intervenuti sul posto, riuscirono prontamente a recuperare 700 metri più avanti l’essere umano ubriaco che tentava la fuga ma che, a causa di un sistema di sicurezza che blocca il carburante dell’auto dopo un impatto, non è riuscito nell’impresa.

Accuse :   
- Guida in stato di ebrezza
- Omissione di soccorso
- Omissione all’obbligo di fermarsi in caso di incidente
Quella sera inoltre , il mio angelo più importante ha visto tutto ed ha testimoniato .



Premessa la mia ineccepibile ed intoccabile ragione nel sinistro ,   devo ancora oggi sottostare ad un gap giudiziario che sta rovinando la mia vita più di quanto non lo sia già e delle persone che stanno al mio fianco .
L’umano   che ha provocato l’incidente, come l’attualità oramai ci insegna essere “normale”, non ha scontato un giorno di una qualsivoglia pena se non il ritiro della patente (che oramai ha già ripreso )   ed anzi , mi viene riferito di averlo visto   tranquillamente in vita mondana , con amici al seguito ….ed io sono qua a scontare la galera che sarebbe spettata a lui .

Situazione lavorativa attuale:

- Prima di quel 15 marzo 2012 , lavoravo presso “Mediaset”   come consulente informatico esterno, ad un progetto rivolto al   portale “video Mediaset” un lavoro che finalmente mi soddisfaceva ed avrebbe potuto darmi speranza di una futura carriera. La mia azienda, come le migliori aziende, mi ha prospettato , dopo il regolare periodo di malattia retribuitomi, un ulteriore periodo di due anni in “aspettativa non retribuita” ma che purtroppo scadrà questo settembre.


Situazione clinica attuale:

- Fino ad oggi ho subito   quattordici   interventi   tra cui l’applicazione dell’apparato di Ilizarov ,   l’asportazione di 25 cm di tibia alla gamba sinistra e prossimamente dovrò affrontarne altri quattro o cinque tra cui l’asportazione di venti centimetri di femore e l’applicazione di ulteriori fissatori esterni , il tutto comporterà un altro paio di anni di cure , visite specialistiche e medicazioni avanzate . Successivamente dovrò affrontare il lungo percorso riabilitativo.
- Per la maggior parte del tempo vivo sdraiato su un   divano letto, dato che la camera da letto è stata adibita ad ospitare mia mamma che, fino ad oggi, mi sta supportando.   
- Ho un’invalidità del 100% con accompagnamento, riconosciuta un paio di settimane fa ,fino al 2016 , dall’INPS e dall’ASL di competenza.   
- Non passa giorno del calendario da due anni e cinque mesi ad oggi , che non abbia dolori lancinanti e di conseguenza ho rovinato fegato e stomaco a causa di antibiotici pesantissimi ed antidolorifici oppiacei che annichiliscono la mente giorno per giorno . Cerco di tenere sveglia la mente dipingendo o facendo piccole cose per cui valga la pena di non pensare al mio stato attuale .   

Situazione economica attuale :

- Non prendo stipendio da dicembre 2012 (fine del periodo di malattia retribuita) e spendo mensilmente in media 1600€ per le medicazioni e le visite specialistiche.
- Non mi sono potuto permettere una colf/badante/aiutante a discapito di mia madre, settantenne, che oramai comincia ad accusare la stanchezza ed il disagio della situazione.
- Da febbraio 2014 prendo una pensione complessiva di   900 € circa .
- Costando molto di più il trasporto in ambulanza, ho dovuto acquistare e quindi investire qualche soldino in una macchina di seconda mano usata al fine di raggiungere le varie strutture per le visite/medicazioni.   
- Non ho potuto adeguare la mia casa alla mia disabilità,   eliminando le barriere architettoniche , questione che non mi ha permesso neanche di fare una doccia completa da anni.
- Gli avvocati,   invece di aspettare, come prevede la legge, il rimborso delle spese da parte dell’assicurazione, le hanno pretese da me e per il quieto vivere ho dovuto pagare subito anche loro.   
- L’assicurazione ha anticipato due provvisionali da 15000€ il primo anno e poi ha chiuso i rubinetti ,questo perché la legge permette alla stessa di non dover sostenere le spese mediche e di vita se non quando la mia situazione   medica raggiungerà una stabilità .   

Ora le mie domande sono :

- Se lo scopo è raggiungere la stabilità della patologia e per raggiungerla ho bisogno di curarmi e per curarmi ho bisogno di soldi , quale senso dell’ignoranza può giustificare una situazione del genere che permetta alle assicurazioni di non sostenere la vittima durante il suo calvario ?   
- Se non avessi avuto da parte qualche risparmio , come avrei potuto curarmi la gamba ?
- Se avessi avuto un mutuo da pagare, dove sarei andato a vivere? (il mio primo avvocato mi disse di farmi ricoverare in ospedale , cosi non avrei avuto problemi ………….no comment)   
- Se il mio stipendio era in media di 1800€ nette, ed ora la mia pensione è di 900€ e ne spendo almeno 1600€ di spese vive solo per curarmi da 2 anni , come si pretende che possa continuare così ancora per anni ?   
- Perché, quando si ritarda nel pagamento del premio assicurativo l’agenzia assicuratrice chiude la polizza e invece ,quando l’assicurato ha bisogno, gli vengono sbattute letteralmente le porte in faccia?   
- Perché mi è stata rovinata la vita e mi fanno sentire in colpa perché ho bisogno di cure?   


Ora purtroppo sto scrivendo proprio perché i fondi per poter andare avanti sono finiti ,ho svincolato tutti i miei risparmi e quelli delle persone che ho accanto ho chiesto prestiti per quanto possibile , mi vorranno mai dire che devo vendere casa per tenermi la gamba?   
Siamo già arrivati a vendere una vecchia auto appartenuta a mio padre defunto , al fine di racimolare qualche euro.
Nel mese di giugno ,con il mio attuale avvocato, abbiamo provato a rivendicare per l’ennesima volta una provvisionale all’assicurazione “G*******” che almeno mi   permettesse di arrivare a fine mese senza aver paura di rimanere senza mangiare.   
Vinta la vertenza il 20 giugno ,l’assicurazione aveva un mese per versare la provvisionale e se così non fosse stato , il tutto sarebbe stato rimandato ad ottobre con un’ulteriore discussione della vertenza ma ad oggi, ancora niente si muove.   

A breve mi arriveranno gli avvisi di distacco delle utenze domestiche e sinceramente non so veramente come fare a pagarle.
Giusto ieri mia madre, che fino ad ora mi ha aiutato e supportato , è caduta e naturalmente ora è a letto per il colpo. Mi ritrovo a dover badare a me stesso e   strisciare per poter anche solo prendere un bicchiere d’acqua .   
La prossima operazione mi inchioderà al letto senza troppa possibilità di movimento e se non avrò un aiuto, sarà un disastro.
Ora probabilmente fino ad oggi ho affrontato e continuerò ad affrontare le cose con un sorriso, senza mai e abbattermi . Ho tenuto alto il morale anche per ringraziare le persone che mi stanno a fianco ma sinceramente comincio ad attingere alle riserve di pazienza. Scrivo tutto ciò per cercare di capire cosa non sta andando o se effettivamente siamo messi così male da avere questi buchi legislativi che avvantaggiano le “major” a discapito della vittima della strada . (retorica? )
Vorrei che qualcuno capisse che   la vita in questa condizioni , non è vita … e che il diritto non è un’opinione.   
Datemi cortesemente un senso a tutto questo perché non riesco veramente ad arrivarci e sembra che solo io sia il pazzo che farnetica e si arroga il diritto di volere i diritti che gli spettano o spetterebbero.
grazie
 
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