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Testimonianze 2009 - n.21

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Testimonianza n. 21

Spettabili responsabili dell'AIFVS, chiedo il vostro aiuto per mettere in risalto l'ennesimo caso di ingiustizia nei onfronti delle vittime della strada.
Da più di 7 mesi mia figlia ALBA ,mio marito ed io,nonchè tutti i nostri familiari, viviamo storditi dal dolore per la perdita di DAVIDE, in un incidente stradale a Roma,( dove frequentava la facoltà di Ingegneria alla Sapienza ) provocato da un diciottenne a bordo di un suv che non ha rispettato il semaforo rosso e che guidava in condizioni alterate da sostanze psicotropiche. Davide che in città ha sempre usato i mezzi pubblici per spostarsi, quella sera aveva incontrato a Campo dei Fiori Matteo che con la sua auto lo ha poi riaccompagnato a casa.
NON SONO MAI ARRIVATI: un irresponsabile ha deciso per loro.
L' unica "consolazione" in questa tragica vicenda è che i ragazzi non si sono accorti di niente: il bolide è piombato loro addosso e sono morti sul colpo, come stabilito dal medico legale che per ironia della sorte era il padrino di battesimo di Matteo. Completamente annientati dalla perdita del nostro meraviglioso e amatissimo ragazzo che nella sua breve esistenza ( 21 anni, 8 mesi e 13 giorni) non ha fatto altro che darci soddisfazioni ( brillante nello studio, gentilissimo e affabile con tutti, preziosissimo amico di tanti ragazzi e colleghi di studi e punto di riferimento per la sorella ) abbiamo avuto il sostegno veramente fraterno della nostra avvocatessa Paola C.   che ha lavorato con abnegazione producendo memoria difensiva ineccepibile e perizie di parte.
Nel frattempo io ho cercato di mettermi in contatto con voi, rallentata non solo dal dolore ma anche da un trasferimento di sede che mi ha lasciata per mesi senza una linea adsl (mio marito è un ufficiale della marina militare, all'epoca della tragedia era comandante del porto di Pesaro, ora siamo stati trasferiti a Livorno).
Ebbene, il 13 marzo si è svolta a Roma quella che doveva essere l'udienza preliminare ma che si è trasformata nella farsa di un patteggiamento. In quella sede mi è stato spiegato che quando l'imputato chiede il patteggiamento le parti offese non hanno più voce in capitolo. Ho sperato allora che il PM e il GIP in quanto rappresentanti dello STATO, tutelassero i nostri diritti di parte offesa. Invece non è stato così. Non entro nel merito del giudizio ma mi preme segnalare il comportamento indecoroso e sprezzante del nostro dolore del PM e del collegio difensivo dell'imputato che non hanno fatto altro che "confabulare" per tutta l'udienza. Volete aiutarmi a dar voce a tutto questo? 
GIUSEPPA B.


Data creazione : 20/03/2009 * 00:08
Ultima modifica : 20/03/2009 * 00:08
Categoria :
Pagina letta 4427 volte


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Opinioni su questo articolo


Commento n. 5 

da acciuga il 26/05/2009 * 11:26

Cara Giuseppa, ti sto scrivendo con le lacrime agli occhi perchè ho percepito il dolore tuo e della tua famiglia, e di tutte le persone nelle vs condizioni.

Purtroppo nella ns vita e nella ns società nn c'e' giustizia, spero tanto che il signore vi possa aiutare a raggiungere un minimo di serenità

Luca


Commento n. 4 

da Sergio il 18/05/2009 * 10:25

Care Giuseppa, Alba ed il papà, purtroppo non vi sono parole che possano alleviare di simili sofferenze, ci si aiuta un po qui, tra noi, confidando che siamo tutti uniti da un tragico "destino", la perdita dei nostri Cari.Grazie a questa Associazione, colma di splendide persone, che riesco io a proseguire cammino seppur faticosamente.A Voi posso solo dire che "non siete soli", è e sarà dura, una vita stravolta ma...non abbandonatevi al silenzio, non tacete il vostro malore, non dissimulatelo.C'è chi sempre pronto ad ascoltarvi, comprendervi e sostenevi un po, per quanto possibile, qui.Con immenso affetto, per Voi ed il vostro Davide.(Alba...come per me, ora tocca a te alleviare la tua famiglia e...so quanto è dura.)

Commento n. 3 

da Fabio il 17/04/2009 * 15:47

Cara Giuseppa,ho letto anche la tua tristissima testimonianza e ti evito le solite frasi fatte (può capitare a chiunque,è un destino cieco, ecc ecc)...Sono un amministratore (Consigliere di zona di maggioranza)e mi occupo di sicurezza stradale e viabilità per circa 36000 abitanti...Lo sforzo è massimo,cerco di trovare impeto e spinta da testimonianze come la Vostra ma nn è facile...scarsità di risorse,burocrazia,pareri discordanti,ecc ecc...quello che posso fare (es migliorare le caratteristiche di una strada pericolosa,cambiare la segnaletica,aumentare i controlli ecc) tento di farlo quasi quotidianamente...ma è dura,servono decine e decine di ore di impegno presso Assessorati competenti,tecnici,uffici con materiale che rafforzi le richieste (foto-protocolli-statistiche tecniche articoli ecc),insomma si consumano le suole delle scarpe....e sempre con il sorriso e la battuta altrimenti rischi di risultare antipatico e rompi...ma ci sono dei momenti che i cosidetti "fumano" perchè ottieni un decimo rispetto a quello che ci si aspettava...e si riparte,si riprova,il tempo passa,mesi,anni,tempi lunghi...è una vergogna,potrei sferrare attacchi sui giornali contro questo o quello ma il risultato sarebbe solo dell'ennesima denuncia e ottenendo qualche nemico in più..per poi venir messo da parte...e pensare che di mestiere sono un tranviere...quindi sò bene con quale "cultura" guidano moltissimi italiani..L'unica prevenzione che si può fare (oltre che nelle scuole) è quella di "obbligare" l'automobilista in certi percorsi (fisicamente) per rallentarne le velocità,impedirgli le svolte e tutte le altre manovre pericolose..Le "pressioni" verso chi siede nei palazzi romani sono contiune e nel senso di un auspicabile miglioramento del cds,più equo e giusto...speriamo. 


Commento n. 2 

da caterina69 il 26/03/2009 * 02:04

Cara Giuseppa, mi chiamo Caterina e esattamente venti mesi fà i miei genitori sono stati investiti, mentre tornavano da una processione con altri fedeli. Mio padre Bruno 67 anni Appuntato dei Carbinieri in pensione e presidente dell'ANC è morto dopo due ore. Mia madre che da sempre era vicino a lui è stata in coma e adesso ha molti problemi. Un'amica Daniela di 49 anni e morta dopo sei mesi di agonia. L'uomo che li ha investiti e il suo avvocato durante il processo si sono presentati con il patteggiamento. Ti lascio immaginare. Io e le mie sorelle senza poter dire nulla,solo ascoltare poche parole di quella persona che, così tanto per caso ha deciso quella sera il destino dei miei genitori e quello di Daniela. Ci vuole tanta forza per andare avanti e per combattere le ingiustizie.

Caterina


Commento n. 1 

da carla il 20/03/2009 * 07:53

Carissima  Giuseppa, un abbraccio grande,sono una mamma che come te ho perso un figlio.So cosa state provando per il vostro caro Davide e per la mancanza di rispetto verso la dignità della vita. Desidero esprimervi tutta la mia comprensione e solidarietà. Se vuoi leggere nel forum del ns sito a “ testimonianze” troverai un mio post :”il patteggiamento uccide due volte”Quello che tu hai scritto brevemente io ho voluto provare a descriverlo  nei  dettagli,  soffrendo, e non è stato facile. E ti dico nonostante mi sia dilungata, non sono riuscita ad esprimere quello che veramente si prova- perché anche qui- lo può capire solo chi come noi  c’è passato. Un'altro abbraccio fortissimo,ilia
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